sabato 30 luglio 2011

La sensibilità del lettore

Ogni libro ha un suo modo di toccare il lettore. Alcuni sono brillanti, altri illuminanti, altri avvincenti. Alcuni semplicemente sono "accordati" alla tua anima e quando vibrano anche la tua anima non può non vibrare alla stessa nota.

Questo libro per me è così.

Forse è quella sua folle idea di mettere insieme cinque storie che apparentemente non hanno niente in comune, tranne la follia. Questa intrinsecabilità della vita mia ha sempre affascinato. Come si arrivi da A a Z passando per lettere improbabili.

La prima è una storia di un bambino che incontra un anziano sconosciuto destinato a cambiare la sua vita, in meglio e in peggio: a lui dovrà il suo diventare uomo, fatto che lo ferirà profondamente. La seconda narra una vicenda di ribellione e amore durante le proteste degli anni sessanta, dove le illusioni di un mondo migliore di un’intera generazione s’infransero contro la realtà e il bisogno di un mutuo. Nel terzo racconto, si descrive la follia degli anni Ottanta. Nel quarto, delirante, tutta la vicenda ruota intorno ad un momento di transizione della vita di un uomo e forse della realtà stessa dentro un’altra, giusto dall’altra parte. Nell’ultimo epilogo, di poche pagine, tutti i fili sono allacciati.

Quasi a dire che in fondo si doveva arrivare a quel punto, costi quel che costi. Non lo so. Non ho ancora le idee chiare. Quello che so è che, quando arrivo all'ultima pagina e vedo quello sgangherato disegno, non riesco a non commuovermi e piangere, anche se a tratti la storia del libro è più sgangherata del disegno.


Cuori in Atlantide

AMV